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TRIESTE-RONCHI DEI LEGIONARI: IN AEROPORTO CON LA FRECCIA ROSSA

TRIESTE-RONCHI DEI LEGIONARI: IN AEROPORTO CON LA FRECCIA ROSSA

Con la fermata del primo Freccia Rossa si è inaugurata una nuova fase storica per l’aeroporto del Friuli Venezia Giulia che diventa, non si sa se con buona  buona pace dei friulani, Trieste Airport. così si chiama la fermata ferroviaria del polo intermodale  nuovo di zecca  e questo è il nome che apparirà nei tabelloni arrivi e partenze degli altri aeroporti.

“Un aeroporto che era stato ereditato con il segno meno ed in rosso – ha sottolineato la presidente uscente della regione Friuli Venezia Giulia,  Debora Serracchiani – e che oggi restituiamo alla comunità  moderno, funzionale ed accogliente, con tutti i requisti per essere uno strumento straordinario di crescita per il territorio, costruito in soli tredici mesi con obiettivi chiari, coraggio e concretezza e senza perdere tempo perchè in questa regione di tempo se ne era perso fin troppo.” A tal proposito Serracchiani ha sventolato una copia del bollettino ufficiale della regione risalente al 9 dicembre 1988 con il decreto a firma dell’allora presidente Adriano Biasutti, in cui si varava l’idea del polo intermodale. “Una buona idea, ma soltanto le idee non bastano, poi occorre realizzarle e in Italia – ha ricordato Serracchiani – la cosa più difficile è aprire i cantieri… noi l’abbiamo fatto presto e bene, realizzando una struttura che va gestita da persone competenti  e non dalle poltrone volute dalla apolitica, per non tornare indietro di anni”. l’Amministrazione regionale ha rimarcato la scelta di aver seguito esclusivamente i criteri della competenza e della capacità nell’individuazione delle figure apicali a capo di un’organizzazione complessa come la società di gestione dell’aeroporto.

Il polo intermodale rappresenta una vera e propria svolta  che consente  ai viaggiatori di raggiungere   lo scalo regionale via treno, da Trieste, Udine e Venezia, grazie a una nuova stazione collegata all’aeroporto con una passerella di 425 metri  in acciaio e vetro. Sono 70 i convogli giornalieri che a pieno regime partiranno nelle due direzioni dalla stazione, che può essere raggiunta anche dai treni ad alta velocità.  I viaggiatori hanno a disposizione nuove aree destinate a parcheggio, con un multipiano da 500 posti e uno spazio a raso per altre 1000 autovetture.

Il presidente della società di gestione dello scalo, Antonio Marano, ha  sottolineato: “I tempi da “metropolitana” che connettono lo scalo a Trieste e Udine rendendo il servizio funzionale ed economicamente competitivo. Dopo il risanamento finanziario e la realizzazione delle infrastrutture  l’obiettivo  sarà quello della ricerca del partner industriale.  anche perché questo aeroporto oggi ha tutte le carte in regole per entrare sul mercato: conti in ordine e un’infrastruttura all’altezza dei migliori standard europei”. Parole confermate dalla consegna del certificato da parte del direttore centrale ENAC, Roberto Vergani, che attesta la piena conformità  dell’aeroporto alle normative europee.  Per ricordare quanto sia rilevante questa nuova struttura per lo sviluppo dei traffici ha richiamato i dati secondo i quali un milione di passeggeri corrisponde  alla creazione di oltre 1000 posti di lavoro e ad un indotto economico di circa un miliardo di euro. Sull’utilità  dell’opera si è anche soffermato  Maurizio Gentile,  amministratore delegato di RFI, che ha sottolineato come risultati del genere siano possibili solamente grazie a condivisione e collaborazione tra i vari soggetti pubblici e privati interessati.

Carlo Nardello, Chief of Staff of Commissioners Alitalia, ha ricordato tra l’altro l’importanza degli investimenti Alitalia su Linate e lo studio di proposte concrete per migliore i collegamenti   tra Milano e il Friuli Venezia Giulia. Il sindaco di Ronchi del Legionari Silvio Vecchiet ha rimarcato che questa opera, da sempre voluta dalla comunità locale, deve rappresentare  più che un punto di partenza un punto di arrivo dove i viaggiatori si fermano alla scoperta del territorio ed è per questo che va fatto sistema sull’ospitalità, partendo proprio da un aeroporto  che è decisamente baricentrico ed ora anche più accogliente ed informativo, essendoci stato un contestuale  restyling anche con l’impiego di moderne tecnologie  che lo rendono, rispetto al passato  una convincente ed accogliente vetrina del territorio.

Fonte: comunicato stampa

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