CAPOTRENO NEI GUAI PER AVER FATTO SCENDERE UN PORTOGHESE, ZAIA: “SOLIDARIETÀ A TUTTI I LAVORATORI FS”
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“Esprimo piena e totale solidarietà al capotreno coinvolto in una vicenda incomprensibile per la gente comune, e a tutti i lavoratori delle Ferrovie dello Stato, costretti a fronteggiare sempre più difficoltà per il solo fatto di compiere il loro dovere. Fatta questa doverosa premessa invito tutti, a cominciare dal legislatore, a chiedersi quali siano le cause reali che portano a certe situazioni”.
Lo dice il Presidente della Regione del Veneto Zaia in relazione alla vicenda di un capotreno padovano, condannato a venti giorni per violenza privata, e sul quale incombe anche un procedimento per abuso d’ufficio, per aver fatto scendere dal suo treno un viaggiatore che viaggiava con biglietto irregolare.
“Il fatto che il viaggiatore in questione sia straniero o italiano, bianco o di colore aggiunge il Governatore non ha alcuna rilevanza. Ha rilevanza che di fatto viaggiava senza aver pagato od obliterato correttamente il biglietto. La vera questione da affrontare sono le leggi colabrodo vigenti in questo paese, che in una intera legislatura il Parlamento non ha saputo modificare nella direzione della difesa della legalità invece che di un malinteso garantismo per chi non rispetta le regole del vivere civile”.
“Per una volta – esorta Zaia – non ci si concentri sui magistrati e sui loro atti, ma sul Parlamento, e ci si chieda quali leggi ha prodotto, consegnandole alle giurisdizioni che le devono poi applicare. Io mi chiedo: il Parlamento cosa fa e cosa ha fatto? Perché in Europa le leggi non spediscono alla sbarra chi fa rispettare la legge bensì mandano sotto processo chi le viola? Come sarebbe stata punita la violazione nel paese di provenienza del signore pizzicato col biglietto non valido?”.
Fonte: comunicato stampa