PERIODO DI RACCOLTA FUNGHI: SENZA UN’ADEGUATA CONOSCENZA MICOLOGICA SI RICHIANO CONSEGUENZE GRAVI

I giorni scorsi un’erba velenosa scambiata per zafferano ha provocato la morte di due coniugi di Cona: un’imprudenza si è trasformata in tragedia. Con l’avvio dell’autunno sale l’attenzione anche su un altro pericolo concreto per una pratica diffusa tra tanti appassionati: la raccolta dei funghi.
Quest’hobby praticato nei boschi e non solo, è infatti un’attività che se svolta senza un’adeguata conoscenza micologica può comportare il grave rischio di intossicazioni e la morte, spesso per l’ingestione di funghi del tipo Amanita Phalloides, ma anche di l’Amanita Verna o il genere Lepiote. Si tratta di funghi velenosissimi che un esperto riconosce facilmente, ma che invece il neofita può mangiare scambiandoli con esemplari di specie innocue.
Il consiglio è pertanto quello di non raccogliere mai nessun vegetale di cui non è chiara la natura, inclusi i funghi che nascono in giardino, e in caso di dubbi far controllare per prudenza tutto il raccolto a un micologo. A questo scopo all’Ulss4 è istituito un Ispettorato Micologico costituito da uno o più specialisti che possono verificare la commestibilità dei funghi raccolti. Tale servizio è gratuito e a disposizione anche dei privati cittadini, i quali possono rivolgersi al Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) presso il Dipartimento di Prevenzione di via Trento, a San Donà di Piave. Per appuntamenti o ulteriori informazioni è possibile contattare lo 0421.228174 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.00 , oppure scrivere a: sian.sandona@aulss4.veneto.it
Fonte: comunicato stampa