CODOGNOTTO: PRECISAZIONE A SCHIBUOLA SUL PROBLEMA DEI GRUPPI DI CONTROLLO DEL VICINATO
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dal Referente Sez.Locale Veneto – Ass.ne Controllo del Vicinato Walter Codognotto:
“Vorrei fare alcune precisazioni inerenti l’articolo uscito su PiaveTv nei confronti del progetto “Controllo del Vicinato” visto che più volte veniamo “attaccati” e qualcuno continua ad affermare che non serve o non ha efficacia, non conoscendo le basi del progetto e come si sviluppa, non basta aprire un sito o leggere i giornali per capire cos’è!
Voglio ricordate che questo progetto NON (e sottolineo NON) ha nessuna valenza politica, visto che più volte sento quest’affermazione. Che sia stato appoggiato dall’attuale Amministrazione non vuol dire che ne sia il fondatore, questo progetto è puramente dei cittadini, nasce dal basso con fatica e sacrifici, ognuno è libero di farne parte o meno e ha lo scopo di reprimere le proprie vulnerabilità e ritessere il tessuto sociale nel territorio.
Chi aderisce al CdV sono persone sensibili che sorvegliano con maggior attenzione la propria area abitativa e per propria area si intende il paese o la città di appartenenza, proprio perché rientra nella filosofia di vita del CdV prendersi cura l’uno dell’altro.
Come ci riferisce il nostro Vice Presidente dell’Associazione Naz. Controllo del Vicinato:«il sig. Schibuola confonde il rondismo con il vigilantismo, negli Stati Uniti il vigilantismo era composto di volontari armati e l’esperienza è stata disastrosa, tant’è vero che sono state poi vietate dalle autorità.
Non ci risulta che nel resto del mondo anglosassone ci siano mai state esperienze significative di ronde di quartiere (armate o disarmate).
A differenza di altre forme di controllo quello che si sta notando è la continua crescita del Controllo del Vicinato (appoggiato ora anche dalla Prefettura di Venezia).
Ultima curiosità: il proverbio giapponese “non puoi pensare che la tua casa sia sicura se non lo sono anche le strade del tuo villaggio” in realtà non è un proverbio ma è estratto da una scrittura buddista giapponese del 1270 chiamato Rissho Ankoku Ron (Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quartieri del paese) che abbiamo trasformato in “proverbio” e messo tra gli slogan che appaiono nella testata del nostro sito circa due anni fa.
Basta ricercalo in internet per scoprire che quella frase è apparsa dopo la creazione del nostro sito, copiata e rilanciata dai VOT (dicasi ronde).
Come faceva il signor Schibuola ad ispirarsi nel passato (lui parla ormai di 16 anni fa) ad un “proverbio” apparso in rete meno di due anni fa!»
Ora non voglio creare nessuna polemica, ma vorrei solo precisare che in tutto questo abbiamo centinaia di Comuni che stanno adottando questo progetto e molte Prefetture lo stanno approvando, anche il Ministero dell’Interno ne ha dato atto, quindi vediamo di non continuare con queste assurdità e cerchiamo di riprendere possesso del nostro territorio e soprattutto di ricominciare a frequentarlo e vivere in un aspetto sociale e quantomeno sicuro.
Più la rete si allarga più riusciamo a controllare il nostro territorio, ma per fare questo c’è bisogno del cittadino che ci creda in questo e cominci a collaborare.”