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TERMINATA UN’ALTRA FASE DI SMALTIMENTI AL CANTIERE DELLA EX NUOVA ESA

TERMINATA UN’ALTRA FASE DI SMALTIMENTI AL CANTIERE DELLA EX NUOVA ESA

Un camion con gli ultimi 7400 kg di materiale ha lasciato ieri, giovedì 6 ottobre, i cancelli dell’area ex Nuova Esa, diretto verso l’inceneritore Herambiente di Ravenna. E’ l’ultima parte di rifiuti contenuti nel sito ad uscire per questa fase di lavori di smaltimento. In gran parte costituiti da big-bags di bombolette spray ed alcuni fusti vuoti o con residui organici.

Visibilmente soddisfatti il sindaco di Marcon Andrea Follini con l’assessora all’ambiente Claudia Bonotto e l’assessore all’ambiente di Mogliano Veneto Oscar Mancini, presenti in cantiere già di primo mattino.

“E’ un traguardo importante quello raggiunto oggi – ha dichiarato il sindaco Follini -. Si chiude una fase di lavorazione che grazie alla professionalità dei dirigenti e delle maestranze della ditta CFM di Marghera ed alla capacità del personale di Veneto Acque, ha consentito in questi ultimi quattro anni di cambiare profondamente il volto di questa parte di territorio e di depotenziarne significativamente la pericolosità, grazie all’allontanamento dei rifiuti contenuti dentro i capannoni o depositati nei piazzali esterni”.

L’assessore Mancini non ha mancato di richiamare la sinergia tra istituzioni che ha consentito di raggiungere l’obiettivo: “Un lavoro di squadra significativo, tra la Regione Veneto, direttamente ed attraverso la controllata Veneto Acque, i Comuni, la Magistratura ed il NOE dei Carabinieri ha permesso di arrivare a vedere i capannoni oggi pressoché vuoti. Una grande soddisfazione”.

La partita non si chiude qui, comunque, e ci tiene a sottolinearlo Follini: “E’ stato fatto uno sforzo immenso, grazie alla Regione che ha stanziato le risorse economiche, e le buone pratiche messe in atto nella gestione di questa operazione. Ora, tutti insieme, dobbiamo concentrarci sull’ultima fase di allontanamento. Ci sono infatti ancora depositati nel sito prevalentemente grandi quantità di plastiche, alcuni cumuli di terre da trattare e dei serbatoi da smaltire. Il traguardo ormai non è impossibile”.

 

Fonte: Comunicato stampa

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