COMITATO MUSEO DELLA BONIFICA: “OSSERVAZIONI PESANTI ED INGIUSTIFICATE”
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato inviatoci dal presidente del Comitato Museo della Bonifica, Dino Casagrande
Spiace osservare come dai vertici dell’amministrazione comunale escano battute, attraverso gli organi di stampa, che dimostrano solo un notevole grado di insicurezza, impreparazione e improvvisazione mentre, rispetto ai ruoli che certe figure dovrebbero ricoprire, la città gradirebbe essere dotata di un profilo più alto del personale politico al quale ha affidato il compito di amministrare una città. D’altro canto se si fanno delle osservazioni si deve anche avere la correttezza di dimostrarle. E su questo, invece, si gioca sul dubbio, sulla difficoltà interpretativa e a volte conoscitiva del lettore che non sempre riesce cogliere con profondità e padronanza, le sfumature della pratica amministrativa che è materia alquanto difficile e complessa. Allora per un senso di giustizia informativa, cerchiamo di spiegare in estrema sintesi qualche concetto. E’ fondamentale sotto questo aspetto la distinzione tra indirizzo politico e gestione. Se il ruolo del politico-amministratore è quello di formulare i programmi, di definire gli obiettivi (anche con la collaborazione e la proposta degli organi direttivi) e di approvare gli atti fondamentali che stabiliscono la destinazione delle risorse, alla dirigenza è attribuito il compito di gestire tali risorse che sono tecniche, umane e finanziarie. Attraverso le risorse si devono raggiungere gli obiettivi stabiliti negli indirizzi e conseguire i risultati di gestione, monitorati costantemente attraverso lo strumento del controllo di gestione. Nelle piccole o medie realtà la gestione viene mediata, a volte in modo alquanto pesante e decisivo dalla politica. Così accade che mentre un dirigente dispone di fatto di un determinato organico di personale che costituisce la sua dotazione organica, gli impieghi effettivi di cui può disporre in realtà si rivelano estremamente vischiosi e condizionati e a volte sono resi vani da difficoltà e da opposizioni di varia natura. E per il museo questo può essere un esempio calzante. Il direttore di un museo vorrebbe disporre di una sufficiente dotazione di risorse umane, tecniche e finanziarie per mantenere le collezioni e per svilupparle, e per svolgere le attività correnti e straordinarie, per promuovere l’istituto che gli è stato affidato anche per conseguire una maggior diffusione della conoscenza e della sua frequentazione e, perché ogni direttore ha non solo nella mente ma soprattutto nel cuore il proprio museo; è come una missione, chi non ha provato non può capire.
Ora se il sig. Sindaco esce sui giornali con una improvvida critica sulla passata direzione del museo avrebbe dovuto prima analizzare punto dopo punto il contenuto delle sue affermazioni verificare le richieste di risorse che sono state negli anni insistentemente avanzate dal direttore, quelle concesse ed informarsi sugli obiettivi definiti e assegnati dalla politica e sui risultati raggiunti. E’ alquanto scorretto formulare generiche affermazioni che rivelano solo scarsa conoscenza della propria realtà amministrativa della quale, invece, è il primo responsabile.
Nelle immagini, si vede l’evoluzione del museo raggiunta in poco più di vent’anni di duro lavoro. Il museo dovrebbe solo essere esaltato e valorizzato.