“CARO ANDREA…” GIANLUCA FORCOLIN RISPONDE ALLA LETTERA DI ANDREA CERESER

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gianluca Forcolin in risposta al Sindaco Andrea Cereser:

Caro Andrea, 

dopo aver visto la tua lettera e gli argomenti, in essa contenuti, ti devo dire che il primo pensiero che mi è balzato addosso è stato quello di una frase che diceva spesso mia nonna: “Andrea, pezo el tacon del sbrego”.

Capisco l’imbarazzo di un Sindaco e la volontà di minimizzare l’accaduto, ma quello che non capisco è perchè di fronte a quanto successo tu voglia scaricare su di me un problema che invece è tuo. L’associare quella figura di uomo adulto ad un ragazzino, per chiudere la vicenda come una “bravata” non regge, e non ci crede nessuno, nemmeno tu. Di certo la questione da me sollevata non riguardava la foto in quanto tale, ma una mancanza di senso civico e di decoro che questa città, che da un anno è anche la mia città di residenza, sta assumendo.

Non sto crocifiggendo un Sindaco, per carità non spetta a me, semmai lo faranno i cittadini al momento del voto, ritengo però necessaria un’inversione di marcia rispetto ad un permissivismo diffuso e dilagante. Bisogna riprendere le redini della legalità, della sicurezza e del decoro urbano e pubblico. La scena dell’altro giorno è solo un epilogo amaro di quanto si sta vedendo a San Donà. Basta passeggiare sotto al Municipio, dietro lo stabile simbolo dell’istituzione cittadina, per vedere e sentire quali “profumi” emana la piazza, un tempo piena di fiori e di decori.

Non arrampicarti sugli specchi Andrea, la foto può essere anche pubblicata per accendere un dibattito, per aprire una discussione, anche aspra e talvolta con toni censurabili, il problema però resta, ed è questo il vero dramma. Sono pronto ad un confronto e ad un aiuto nel cercare un rilancio di una città impoverita, dove i negozi chiudono e a certe ore non si vede un sandonatese per strada… Questi sono i temi sui quali dibattere e per i quali sei stato eletto, caro Sindaco.

Ti saluto con la certezza che queste occasioni possano essere utili e servano da stimolo per fare di più, e per fare meglio. Non è Forcolin a chiedertelo ma un’intera città, non abituata a questi fuori programma che stanno purtroppo diventando consuetudine e prassi quotidiana.