DOPO 70 ANNI STA PER CAMBIARE IL DIRITTO FALLIMENTARE
Il diritto fallimentare cambierà faccia dopo 70 anni.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega frutto dei lavori della commissione, presieduta dal Presidente aggiunto della Corte di Cassazione Renato Rordorf, sulla riforma.
Il testo del disegno di legge, ora al vaglio del Parlamento, può essere già valutato come una base concreta per la creazione di un vero e proprio Testo Unico dell’insolvenza.
Tra le principali novità si annoverano:
- maggiori poteri di valutazione su concordati e piani di ristrutturazione da parte dell’autorità giudiziaria;
- maggiori responsabilità in capo agli imprenditori ed agli amministratori;
- rimodulazione dei compensi ai professionisti interessati dalle procedure per evitare che questi assorbano parte considerevole dell’attivo;
- obbligo per i creditori qualificati di segnalare i casi di mancati versamenti dovuti;
- introduzione di un sistema di procedura di allerta della crisi.
Nel lavoro di restyling del diritto fallimentare in atto, si può comprendere un cambiamento di passo rispetto al passato. Dagli interventi volti a tamponare varie situazioni di evidente contraddizione pratica e normativa, si assiste ad un tentativo di abbozzare una sorta di manuale tecnico da seguire nel caso di crisi d’impresa.
La scommessa è ora sulla reale possibilità che lo strumento normativo che verrà licenziato sia realmente e facilmente applicabile a situazioni di dissesto impellente.
