Il paziente si racconta: arriva la medicina “narrativa”

 

Non più solamente diagnosi cliniche, all’Ulss 10, ma anche rispettose del vissuto del paziente.

È stata oggi discussa la nuova tecnica clinico-assistenziale che prevede la diagnosi tracciata, oltre che sulla base medica oggettiva, anche sull’integrazione soggettiva della malattia, ovverosia sulla narrazione della persona malata con la sua storia individuale e il contesto in cui vive.

“Se il medico vede il male, il paziente sente la sofferenza” puntualizza il direttore dell’UOC Anestesia e Rianimazione dell’Ulss10, Fabio Toffoletto. Lo stesso dottor Toffoletto e la dottoressa Ornella Moretto saranno due dei protagonisti, insieme a medici e ricercatori provenienti da varie regioni d’Italia, del convegno “Medicina Narrativa, storie di malattia e di cura” che si terrà venerdì 18 dicembre al centro culturale Da Vinci di San Donà di Piave, con inizio alle ore 9.00. L’evento, a cui si sono iscritti già oltre 100 partecipanti, è aperto a medici, personale sanitario e associazioni di volontariato.

la Medicina Narrativa nasce negli Stati Uniti nell’ambito della Harvard Medical School, sotto la guida di Arthur Kleinman e Byron Good; ha visto, negli ultimi anni, uno sviluppo esponenziale grazie anche al migliore dialogo tra pazienti e strutture sanitarie, il che porta gli stessi pazienti a non abbandonare i percorsi riabilitativi e li aiuta a riacquistare un certo grado di fiducia nei confronti dei professionisti a cui sono affidati.