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AGRICOLTURA: “POSSIBILE UNA FIERA DEL ROSARIO SU PIU’ WEEKEND”

AGRICOLTURA: “POSSIBILE UNA FIERA DEL ROSARIO SU PIU’ WEEKEND”

L’introduzione del Documento Unico Programmatico avrà delle ripercussioni visibili anche sulla Fiera del Rosario sandonatese.

Durante il primo ciclo di incontri avvenuti con le associazioni di categoria dell’agricoltura, è spiccata la proposta del potenziamento della fiera prolungandola in più weekend.

Il prossimo 3 dicembre è previsto un incontro anche con i rappresentanti di Confagricoltura. “Ovviamente un’elaborazione definitiva si avrà solo dopo aver incontrato tutte le associazioni quantomeno di un settore – spiega il sidnaco Cereser – Ma già emergono alcuni orientamenti importanti”.

Tra i punti generalmente condivisi la necessità di ripensare la Fiera del Rosario come volano per l’agricoltura. Non è pensabile, aggiunge il sindaco, riproporre lo stesso modello fieristico per più di 15 anni. La Fiera del Rosario raccoglie infatti 80mila persone in un unico fine settimana e la proposta avanzata permetterebbe di avere più weekend specializzati.

Molte le ipotesi formulate dalle associazioni, per valorizzare uno spazio fieristico dedicato all’agricoltura, dal florovivaistico al biologico, dal recupero di varietà tradizionali di prodotti al chilometro zero.

Su tutto, l’obiettivo di allontanarsi dalla monocoltura del seminativo, imposta ormai dagli anni Sessanta, che riguarda circa la metà delle quasi 3mila imprese associate alle varie sigle di categoria, non solo sandonatesi ma sparse su tutto il Veneto Orientale. Le varie associazioni hanno convenuto sulla necessità di aggregare le aziende e fare fronte comune, proponendo anche un distretto agricolo del Basso Piave. Hanno lamentato tra i problemi principali la logistica connessa alla distribuzione dei prodotti.

“Le associazioni hanno convenuto nel riconoscere il Comune come pioniere non solo per il risparmio di suolo, con 75 ettari di terreno ricondotti all’uso agricolo, ma anche nella parte educativa, dal progetto orto in condotta alla proposta di un mercatino agricolo che si è rivelato tra i più prestanti della provincia di Venezia – conclude Cereser – Ora l’obiettivo è vendere i prodotti di quel mercatino non solo il sabato, ma tutti i giorni, con forme consortili, senza togliere l’agricoltore dal campo”.

 

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