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SCHEDE SANITARIE, LE PROPOSTE DEL SINDACO ANDREA CERESER

SCHEDE SANITARIE, LE PROPOSTE DEL SINDACO ANDREA CERESER

Torna il dibattito sull’ospedale unico e lo fa tramite le shede sanitarie.

Il sindaco sandonatese Andrea Cereser ha presentato delle proposte concrete alla V Commissione consiliare della Regione sulla modifica delle schede ospedaliere: garantire la chirurgia e la traumatologia d’urgenza nell’ospedale di San Donà, con conseguente numero di posti letto di rianimazione; rafforzare l’integrazione con l’Istituto Oncologico Veneto;  far funzionare 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 la piastra endoscopica presente all’ospedale di San Donà per evitare continui trasferimenti notturni a Mestre; siglare un accordo col Friuli – Venezia Giulia affinché il punto nascite di Portogruaro possa essere il riferimento anche per la Bassa Friulana e raggiungere la soglia minima di parti indicata dal Ministero della salute; estendere l’attività di emodinamica a 24 ore su 24.

“Le schede proposte dalla Regione non prevedono nessuna struttura chirurgica per l’urgenza, riducendo l’ospedale di San Donà a polo medico, confermando Jesolo come riabilitativo e destinando la Rizzola solo a chirurgia di elezione – spiega Cereser – La conseguenza sarebbe la necessità di trasporti in ambulanza di tra i 30 minuti e l’ora, su e giù lungo la Triestina”.

Il continuo trasferimento dei pazienti da un ospedale all’altro non farebbe che aumentare il rischio di decessi e complicazioni in ambulanza, nonchè un considerevole aumento dei costi di trasporto.
“Un solo chilometro in ambulanza con il solo infermiere costa circa 3 euro che vanno ad incrementarsi se si aggiunge il medico – argomenta il sindaco – La previsione è di circa 1500 trasporti all’anno in più solo per i pazienti chirurgici a cui andranno ad aggiungersi i pazienti di pertinenza medica. Si può ipotizzare una spesa di oltre 350mila euro annui solo per trasportare, e non per curare, senza tenere conto dei costi del personale medico”.

Il sndaco Cereser va oltre dei semplici suggerimenti, quindi, ma offre delle proposte concrete. La chirurgia d’urgenza, continua, dovrebbe specializzarsi negli ospedali di Portogruaro sul gastroenterico mentre a San Donà su interventi al seno, proctologia, insufficienza venosa, piede diabetico, mantenendo l’attuale dotazione di 20 posti letto oltre agli attuali 8 di rianimazione. “La differenziazione non deve portare a esclusività – precisa Cereser – per mantenere un adeguato livello di competenza in entrambe le strutture sulle urgenze”.

 

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