CRIMINALITA’, ZAIA: “ASCOM TREVISO E PROCURA HANNO IN ME UN ALLEATO CONVINTO. BASTA LEGGI COLABRODO E SVUOTA CARCERI. DEVE MUOVERSI IL PARLAMENTO” Reviewed by on . Rating: 0

CRIMINALITA’, ZAIA: “ASCOM TREVISO E PROCURA HANNO IN ME UN ALLEATO CONVINTO. BASTA LEGGI COLABRODO E SVUOTA CARCERI. DEVE MUOVERSI IL PARLAMENTO”

CRIMINALITA’, ZAIA: “ASCOM TREVISO E PROCURA HANNO IN ME UN ALLEATO CONVINTO. BASTA LEGGI COLABRODO E SVUOTA CARCERI. DEVE MUOVERSI IL PARLAMENTO”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dalla Regione Veneto relativo al commento di Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, sul tema della criminalità.

“Sottoscrivo in pieno l’appello dell’Ascom di Treviso e la lettura del fenomeno che viene data dal procuratore Dalla Costa. Un appello che anch’io lancio da mesi perché, oltre che sul territorio con più forze dell’ordine, la lotta al crimine si sviluppi anche sul piano legislativo: basta cavilli pro reo nelle leggi e basta decreti svuotacarceri. La gente rivuole la sicurezza perduta e Forze dell’Ordine e magistratura hanno il sacrosanto diritto di non vedere vanificate le loro fatiche da leggi colabrodo”.

Lo dice il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in relazione all’iniziativa dell’Ascom di Treviso di rivolgere un appello ai parlamentari veneti perché si adoperino per cambiare leggi troppo permissive per combattere la criminalità, che anche nel capoluogo della Marca sta dilagando.

“Non è uno Stato che possa dirsi civile – incalza Zaia – quello che permette a buona parte dei delinquenti di evitare la galera o di uscirvi in tempi fulminei. Tanto tempismo, magari, potrebbe essere molto utile per abbattere la burocrazia invece che per mettere a piede libero un ladro o un rapinatore”.

“Immagino la frustrazione che possono provare cittadini, commercianti e imprenditori che non vedono punito il delinquente che li ha colpiti; poliziotti e carabinieri che arrestano un malvivente e se lo ritrovano in strada poco dopo; magistrati che devono applicare queste leggi colabrodo e magari finiscono per essere visti dall’opinione pubblica come quelli che rimettono in libertà i delinquenti e sicuramente soffrono nel vedere messo in dubbio il concetto di legalità”.

“Questo andazzo – conclude Zaia – deve finire con urgenza e mi auguro che questa unità d’intenti e di interpretazione del fenomeno criminale possa sferzare il legislatore nazionale, cominciando dai Parlamentari veneti, ma coinvolgendo tutto il parlamento, perché la legalità e la certezza delle pene devono essere un patrimonio nazionale”.

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