CONSIGLIO COMUNALE SUI MIGRANTI, RINUNCIA DELLA MAGGIORANZA AL GETTONE DI PRESENZA Reviewed by on . Rating: 0

CONSIGLIO COMUNALE SUI MIGRANTI, RINUNCIA DELLA MAGGIORANZA AL GETTONE DI PRESENZA

CONSIGLIO COMUNALE SUI MIGRANTI, RINUNCIA DELLA MAGGIORANZA AL GETTONE DI PRESENZA

I consiglieri di maggioranza hanno rinunciato al gettone di presenza per il Consiglio Comunale di martedì 14 luglio. L’annuncio è stato fatto da Elisa Veronese, Consigliere del Pd, la quale ha comunicato l’abbandono dell’aula da parte della maggioranza a fronte di un Consiglio ritenuto “sterile”.

Il Consiglio non ha avuto partecipazione di pubblico ed era stato convocato dietro richiesta della minoranza a fronte dell’arrivo di profughi sul territorio. «L’accoglienza di migranti a San Donà è temporanea e il loro numero non potrà superare le 40 unità, ovvero uno ogni mille abitanti, e comunque con il carattere della temporaneità – commenta il sindaco Andrea Cereser – Stiamo assolvendo l’obbligo di accogliere migranti, discendente da una specifica convenzione Stato – Regioni, accolta dalla Regione del Veneto, e da una richiesta non derogabile della Prefettura. La capacità di gestione da parte degli arrivi ha fatto sì che a San Donà non ci sia alcuna emergenza. A differenza di altre città è stata scongiurata l’ipotesi di ospitare rifugiati nelle palestre scolastiche. Non sono stati utilizzati nemmeno alloggi Ater, come scelse di fare la precedente amministrazione, per evitare di sottrarli ai nostri cittadini che richiedono una casa».

Il Sindaco ha ricordato anche che il primo nucleo di profughi eritrei ospitati nell’ex Casa Paterna, edificio dismesso fuori dalla prima cerchia cittadina, se ne è subito allontanato; attualmente sono ospitati 20 migranti, provenienti da varie nazioni africane. Al termine del Consiglio il Sindaco ha sottolineato come la riunione «non abbia smosso alcuna coscienza dalle posizioni di partenza, risultando sostanzialmente inutile».

Posizione analoga a quella della maggioranza consiliare, uscita prima della fine della seduta. «Ogni seduta del Consiglio comunale costa, tra gettoni di presenza, spese per la sede e il personale, quasi 3mila euro – aggiunge il sindaco – In questo caso sono stati, di fatto, sciupati per una ricerca di visibilità politica da parte della minoranza, nella sostanziale indifferenza della città. È perciò significativa la scelta della maggioranza di rinunciare al gettone di presenza, a fronte di una seduta sterile».

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