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“NO” DEI SINDACI ALLA SISTEMAZIONE DEI MIGRANTI NELLE LOCALITA’ TURISTICHE

“NO” DEI SINDACI ALLA SISTEMAZIONE DEI MIGRANTI NELLE LOCALITA’ TURISTICHE

I Sindaci della Costa fanno fronte comune e dicono “no” alla sistemazione dei profughi nelle località turistiche.

“Le ragioni di tale netta presa di posizione risiedono nella necessità di tutelare un comparto, quello del turismo balneare, che rappresenta elemento trainante dell’intera economia del Veneto. Non è pensabile che si scelga di collocare i migranti lì dove si genera ricchezza e benessere grazie alla presenza di oltre 25 milioni di presenze turistiche. Molti potenziali ospiti chiedono notizie ed altri comunicano la volontà di recarsi altrove – soprattutto all’estero – laddove non si intenda mutare radicalmente rotta”. Sono queste le parole del Sindaco Pasqualino Codognotto che, in qualità di coordinatore dei Sindaci del Litorale Veneziano sottoscrittori del “Protocollo di intesa per la tutela e valorizzazione turistica ed ambientale della Costa Veneta” – nello specifico i Comuni di Cavallino Treporti, Chioggia, Eraclea, Jesolo, Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina, ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e al Prefetto Domenico Cuttaia nella sua qualità di Coordinatore della Regione Veneto per l’Accoglienza dei Migranti, per ribadire il fermo ed inequivocabile “no” alla sistemazione di migranti presso le località turistiche della Costa nel periodo estivo.

Il governo sostiene di puntare sul turismo per garantire la ripresa dalla crisi, ma per i primi cittadini si tratta di una contraddizione dato che la scelta di sistemare i migranti proprio nei luoghi nei quali la ricchezza viene prodotta, finisce per allontanare i turisti e, di conseguenza, mettere a repentaglio un intero sistema economico-produttivo.

I Sindaci hanno voluto anche ribadire che non vengono messi minimamente in discussione i principi di necessaria accoglienza nei riguardi di chi soffre, ma che né il periodo né il modo possono essere tollerati. Hanno altresì ricordato che tanti cittadini italiani, imprenditori e lavoratori, attendono l’estate per avere un’occasione di impiego e su questo nessuno deve interferire.

La nota in chiusura della lettera dei Sindaci riporta l’assoluta carenza – in capo alle amministrazioni comunali rappresentate – di economie, competenze, organici di polizia locale e strutture: senza queste risorse, risulta del tutto improponibile che il peso dell’accoglienza dei migranti venga traslato, nei fatti, sulle realtà locali.

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