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MASCHIETTO: “DIRITTO INALIENABILE DEL REFERENDUM INDIPENDENTISTA”

MASCHIETTO: “DIRITTO INALIENABILE DEL REFERENDUM INDIPENDENTISTA”

Riceviamo e pubblichiamo la risposta del vicesindaco di Musile Vittorino Maschietto al Comitato Bandiera Italiana 17 marzo:

“In merito al comunicato dell’associazione “Comitato Bandiera Italiana 17 marzo”, rilevo come la democrazia sia un percorso lungo e difficile, ma talvolta inadeguato per chi si nutre ancora di ideologie e di preconcetti che non permettono una visione reale dei problemi e della vera “Politica”.

Richiedere una revisione di una delibera consiliare, in base ad un concetto espresso in un  “social” per forza di cose limitato e ristretto per la stringatezza stessa del mezzo, significa non avere compreso quello di cui si discute, non una questione prettamente giuridica, bensì una lampante questione politica.

A prescindere che la questione giuridica è ampiamente superata, come è superato il citato art. 5 della Costituzione Italiana, bisogna prendere atto –e dare per noto- che l’ONU, con una risoluzione recepita anche dall’Italia, ha riaffermato il diritto all’autodeterminazione dei popoli, affinché possano scegliere democraticamente il loro futuro e il loro destino.

Ecco quindi che non è accettabile un travisamento così assurdo di quello che è un pilastro di una democrazia seria. Il diritto al referendum e il principio della libertà di opinione non possono essere limitati per puri blocchi demagogici di frange estremiste nella loro posizione intransigente e negativa della democrazia.

Devo dire sinceramente  che continuo  a meravigliarmi che qualcuno, pur volendo apparire di idee “liberali”, non condivida il principio della libertà di opinione. È necessario inoltre precisare che l’autodeterminazione dei popoli non è un principio astratto, ma un dogma indiscutibile.

Nessuno può impedire legittimamente a cinque milioni di veneti di esprimersi su un tema così forte, ossia la consultazione per l’autodeterminazione. Bisogna tenere sempre ben presente il malessere che percorre il Veneto nei confronti di uno Stato  troppo lontano e irrimediabilmente centralista, inefficiente, sprecone e cialtrone.

Non si tratta di retorica indipendentista fine a se stessa. Il referendum non è anticostituzionale, infatti l’art. 10 della Costituzione stabilisce che l’ordinamento giuridico si conforma al diritto internazionale, generalmente riconosciuto, e il diritto all’autodeterminazione ne è un pilastro.

Per quanto riguarda la richiesta del Comitato di precludere dalle manifestazioni Italiane i Comuni che esprimono sentimenti indipendentisti, ritengo superfluo aggiungere che, finché con le nostre tasse concorriamo a mantenere quest’Italia, a discapito dei nostri cittadini, nessuno può richiedere nulla, se non prendere atto di una situazione al limite della rivolta sociale e rivolgere una seria e ponderata critica alle superiori istituzioni, anche se amiche.”

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