IMMIGRATI, 335MILA IMPRESE INDIVIDUALI NEL 2014, IN TESTA CINA E MAROCCO Reviewed by on . Rating: 0

IMMIGRATI, 335MILA IMPRESE INDIVIDUALI NEL 2014, IN TESTA CINA E MAROCCO

IMMIGRATI, 335MILA IMPRESE INDIVIDUALI NEL 2014, IN TESTA CINA E MAROCCO

Il mosaico dell’Italia delle imprese è sempre più multietnica: sono infatti cresciute di 23mila unità quelle costituite da cittadini provenienti da Paesi extracomunitari nel 2014, superando quota 335mila nel complesso.

L’indagine trimestrale condotta da Unioncamere/ InfoCamere sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio segnala che gli imprenditori stranieri più numerosi sono quelli provenienti dal Marocco (64mila) con una fortissima presenza nel commercio (oltre 46mila), seguiti dai cinesi (in totale 47mila), con oltre 5mila ristoranti e 16mila aziende manifatturiere, prime tra tutte quelle tessili concentrate soprattutto in Toscana, e ora in forte crescita anche tra i parrucchieri e nelle attività di servizio alla persona.
La presenza egiziana si conferma forte nella ristorazione, mentre quella albanese resta leader nelle costruzioni.
In valori assoluti, il primato della crescita spetta però al Bangladesh che, con un aumento di 4.900 imprese, supera le 25mila ditte individuali, fortemente concentrate nei servizi alle imprese (call center, copisterie, ecc.). Alle sue spalle, il Marocco, con oltre 3.100 imprese in più negli ultimi dodici mesi. Quindi la Cina, con quasi 2mila nuove attività.
Le imprese individuali di immigrati mostrano quindi una maggiore resistenza nel fronteggiare la crisi rispetto a quelle italiane, in virtù di una diversa dinamica sia delle iscrizioni sia delle cessazioni.
“Le trasformazioni che sta subendo il nostro sistema produttivo rispecchiano chiaramente l’evoluzione in corso della nostra società, sempre più sollecitata dall’arrivo di persone provenienti da paesi stranieri”, segnala il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “La crescente diffusione di queste iniziative imprenditoriali dimostra che l’impresa resta una delle strade migliori per l’integrazione e la coesione sociale. Teniamo conto che, considerando anche le società di capitali, la presenza immigrata in Italia nel mondo imprenditoriale sale ancora, raggiungendo le 500mila unità”.
Marocco, Cina, Albania e Bangladesh si confermano i paesi d’origine delle comunità imprenditoriali straniere più rappresentate in Italia.

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