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UN NUOVO CENTRO SERVIZI ANZIANI E DISABILI A DUNA VERDE

UN NUOVO CENTRO SERVIZI ANZIANI E DISABILI A DUNA VERDE

Arriva a Duna Verde una nuova struttura adibita a Centro Servizi Anziani e Disabili, al posto dell’ex Colonia Marina Nostra Signora di Lourdes, da oltre dieci anni dismessa.

Presenti alla conferenza stampa per la presentazione del progetto l’architetto Radames Carbonera, progettista dell’opera, il professor Angelo Ferro, Presidente della Fondazione Opera Immacolata Concezione – Onlus di Padova e Carlo Bramezza, Direttore Generale della ULSS 10 del Veneto Orientale.

L’obiettivo della Fondazione OIC, che gestirà la struttura, è quello di avere nel territorio del Comune di Caorle una Residenza Sanitaria Assistenziale (nota anche come RSA) destinata ad ospitare persone non autosufficienti, che non possono più trovare collocazione domiciliare e che necessitano di un’assistenza sanitaria articolata. Quindi l’Hospice: un centro residenziale di cure palliative per l’assistenza ai malati terminali, con sostegno psicologico e sociale alle famiglie del malato; una Sezione Alta Protezione Alzehimer; la Sezione Stati Vegetativi Permanenti; Nuclei per l’Accoglienza residenziale per persone disabili (in collaborazione con ULSS ed INAIL) ed un Centro Servizi per Anziani in tutto o in parte autosufficienti.

“Questo Centro Servizi per Anziani e Disabili – commenta il Sindaco Luciano Striuli – rappresenta un valore aggiunto per la comunità di Caorle e non solo. Con questa nuova struttura andremo a tutelare i valori sociali, garantendo alle persone longeve fragili o non autosufficienti la possibilità di valorizzare le loro potenzialità; daremo maggior valenza sanitaria alla Città, con una struttura complementare sul territorio, in grado di fornire servizi d’eccellenza. Sarà inoltre di sostegno alla promozione turistica, considerato che l’offerta sanitaria è componente essenziale per la qualità dell’offerta turistica. E tutto ciò tutelando i valori ambientali, che passano attraverso la riqualificazione sostenibile di un’area degradata, senza ulteriore consumo di suolo.”

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