LORIS MERLI: “ELIMINARE GLI SPRECHI E COORDINARE LA SANITA’, QUESTI GLI OBIETTIVI DELL’OSPEDALE UNICO” Reviewed by on . Rating: 0

LORIS MERLI: “ELIMINARE GLI SPRECHI E COORDINARE LA SANITA’, QUESTI GLI OBIETTIVI DELL’OSPEDALE UNICO”

LORIS MERLI: “ELIMINARE GLI SPRECHI E COORDINARE LA SANITA’, QUESTI GLI OBIETTIVI DELL’OSPEDALE UNICO”

Le dichiarazioni di Loris Merli, consigliere comunale di Noventa di Piave, per chiarire il suo operato come Presidente della Conferenza dei sindaci Sanità:

“E’ dal 1994 che insisto sull’opportunità di realizzare  un ospedale unico nel V.O., prima come medico poi come sindaco e infine come presidente della conferenza dei sindaci del V.O ,nella cui veste commissionai ,su incarico della conferenza stessa,  uno studio sulla situazione ospedaliera del V.O. al Dr. Maurizio Mauri del gruppo Umberto Veronesi, medico famoso e già ministro della Sanità, studio che indicò come soluzione ottimale la realizzazione di un ospedale unico possibilmente baricentrico e collocato in un’area resa facilmente  accessibile da una buona e rapida viabilità stradale e ferroviaria ; oppure, come soluzione alternativa, la realizzazione di un ospedale in rete, intendendosi per rete la diffusione di ogni singola disciplina mediche e/o chirurgica,  a tutto il territorio del V. O.   vale a dire  un polo chirurgico e  un polo medico ,l’uno attribuito all’ospedale di Portogruaro  l’altro all’ospedale di S. Donà. L’obiettivo, delle sue due opzioni, in quello studio commissionato era: eliminare gli sprechi derivati  dai doppioni e triploni esistenti, causa prima della dispersione di risorse umane, mediche e paramediche e giungere attraverso la realizzazione di un ospedale unico ad una sanità coordinata, finalmente razionale, efficace ed efficiente.

Era altrettanto chiaro che creare un polo medico a S. Donà ed uno chirurgico a Portogruaro, non poteva che essere un ripiego il quale, probabilmente, avrebbe procurato una parziale economia di scala , ma nel contempo costituirebbe un anomalo ospedale unico  poggiante su due gambe divaricate e distanziate fra loro da 25 km , quindi poco incisive ,se non per nulla,  sulla qualità della sanità locale.

Oggi bisogna scegliere tra i due poli (perché le schede regionali attuali altro non sono che un parziale tentativo di realizzazione dell’ospedale su due poli) e l’ospedale unico. A dire il vero i sindaci in Conferenza hanno già optato, a suo tempo, votando, per l’ospedale unico ;  poi alcuni di essi, forse per motivi elettorali, hanno cambiato idea:  lasciare tutto come prima: né le schede, né l’ospedale unico .

A questo punto che sia la Regione  a proporre ai cittadini del V.O. la possibilità di realizzare un ospedale unico e che siano alcuni sindaci ad  ostacolare questa opportunità ,mi sembra pazzesco!; E allora sia la Regione, se veramente ci crede, a scegliere il sito e ad imporlo, perché se aspetta l’unanimità dei sindaci perde il suo tempo.

Leggendo gli interventi dei politici locali sui giornali si ha l’impressione che ad alcuni di loro non solo non interessi una sanità qualificata la quale permetta alle nostre professionalità mediche e paramediche, che sono validissime, di operare nelle migliori condizioni, ma nemmeno interessi che i propri concittadini vengano curati al meglio: e questo è molto grave!

Pertanto se la Regione ha o trova i finanziamenti, vada avanti ;realizzi l’ospedale unico e ponga fine a un dibattito stucchevole, povero di contenuti e troppo legato ad interessi di bottega.

I sindaci: i sindaci svolgano il compito che spetta loro; spieghino ai loro concittadini, se sono in grado di farlo, quali saranno i vantaggi futuri di una assistenza sanitaria gestita in tutte le sue discipline, mediche e chirurgiche, da un unico e organizzato centro ospedaliero; si battano perché vengano recuperate risorse per realizzare una buona sanità sui loro territori, mi riferisco ,alla medicina di gruppo integrata, all’ospedale di comunità, agli hospice, alla medicina riabilitativa territoriale ,alle strutture intermedie di supporto.”

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