RECUPERO DELLA VECCHIA CISTERNA E UN NUOVO DESIGN PER I CENTRI DI SAN DONA’ E NOVENTA: FINANZIATO IL NUOVO DISTRETTO DEL COMMERCIO
Finanziamenti per il recupero della vecchia cisterna di San Donà di Piave e la riqualificazione del centro di San Donà e Noventa.
Il progettato, presentato dal comune sandonatese in qualità di leader di partenariato, è stato approvato: l’accordo, denominato “Distretto intergenerazionale della creatività”, coinvolge anche il Comune di Noventa di Piave, Ascom, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confartigianato, Federdistribuzione, Atvo, Camera di Commercio oltre a una serie di piccole e medie imprese agricole e commerciali.
La creatività ancora al centro delle decisioni sandonatesi, che cercano di aprire uno spazio culturale nella vecchia cisterna, patrimonio degli anni Venti. Un open space museale dell’acqua e un polo di ritrovo per i giovani e per le associazioni che potrebbero gestire il luogo stesso. Tra le dotazioni un’area bar/ristorazione; area lettura, brainstorming e start up impresa; pannelli multimediali lungo le pareti. «La Cisterna dovrebbe diventare la porta d’entrata della città perciò si tratta di un progetto centrale per tutto il territorio – sono gli obiettivi delineati dal sindaco Andrea Cereser – e non solo per San Donà che ha iniziato un processo di rilancio attraverso una prima sperimentazione di pedonalizzazione e coinvolgimento di giovani makers per l’arredo urbano».
Prevista inoltre una nuova illuminazione a led per Corso Trentin, q-r code sugli autobus Atvo e realizzazione di un app per cellulari come forma di promozione del territorio.
Finanziata anche la posa di elementi di design lungo via 13 Martiri e nuove piantumazioni agli incroci tra via Vizzotto con via Calnova e via Giorgione oltre che, a Noventa, in centro e in piazza Marconi. A Noventa, oltre che a San Donà, verranno installati dei totem di promozione del territorio. «L’obiettivo è giungere a una Strada dei mercati, con iniziative di animazione per incrementare i flussi in centro anche di sera e d’estate, miglioramento delle dinamiche gestionali ed organizzative dei singoli punti vendita, razionalizzazione dell’offerta commerciale – aggiunge Cereser – E ancora valorizzazione dei prodotti tipici locali offerti nei negozi, favorendo i momenti di aggregazione sociale, culturale che attirino la cittadinanza ed ospiti nel territorio, in modo da riproporre il centro città come “centro naturale” di aggregazione e di relazioni umane e commerciali».
