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L’INSEDIAMENTO DEL COMMISSARIO PROVINCIALE CASTELLI: “CERCHEREMO UN’INTERRELAZIONE CON I CITTADINI”

L’INSEDIAMENTO DEL COMMISSARIO PROVINCIALE CASTELLI: “CERCHEREMO UN’INTERRELAZIONE CON I CITTADINI”

Il primo incontro del nuovo commissario della Provincia Cesare Castelli con la stampa, è stato decisamente incisivo; il commissario non ha mancato di sottolineare la complessità della situazione veneziana, non soltanto in quanto la città è commissariata, ma soprattutto per le sue caratteristiche non comuni in Italia.
Una situazione complessa e con esigenze diversificate di Comune in Comune, che Castelli promette di rispettare scrupolosamente.

Riportiamo il discorso di insediamento:

“Nell’accettare con entusiasmo il prestigioso incarico di Commissario della Provincia di Venezia, prossima futura Città metropolitana, anzitutto intendo salutare i cittadini consapevole che alla fortuna di vivere in una Città, in un Territorio eccezionale per storia, cultura, opportunità e bellezza corrisponde la responsabilità di dover affrontare problemi pesanti ed annosi: io sono qui per poter contribuire alla soluzione di qualcuna di queste criticità, con il sostegno delle istituzioni, delle categorie economiche, delle preziose espressioni della società civile e, in particolare, dei lavoratori.

Tengo a sottolineare che l’Amministrazione in tutte le sue componenti (dallo scrivente, ai dirigenti, al personale) impronterà la propria attività nella costante ricerca di una sempre più ampia interrelazione con i cittadini affinché l’Ente possa essere davvero una “casa di vetro”aperta a tutti.

Ciò  premesso, non nascondo di aver seguito, già per curiosità intellettuale e vocazione professionale, l’appassionante e complesso dibattito che si è acceso, e tuttora si sviluppa, in ordine all’applicazione della legge 7 aprile 2014, n. 56, recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, a seguito dell’entrata in vigore della legge di stabilità 2015.

Il ruolo dei media e della stampa è quanto mai cruciale in questo processo, ed è mia intenzione come evidenziato in conferenza stampa, valorizzarlo, assicurando relazioni e una comunicazione istituzionale di qualità. Con questo spirito, formulo un auspicio e mi assumo sin d’ora un impegno.

Auspico, innanzitutto, che la delicatezza, la stringente tempistica, la complessità amministrativa che sono presupposti per l’applicazione di quanto stabilito della legge di riforma delle Province ed istitutiva delle Città metropolitane alla luce dei pesanti interventi della legge di stabilità, sia vissuto e rappresentato all’opinione pubblica tenuto conto dello stato del processo in atto.

Ad oggi, infatti, per la Provincia-Città Metropolitana di Venezia, gli elementi certi sono due:

-    il primo, tenuto conto delle funzioni attribuite dalla legge 56, riguarda il costo della spesa su cui stabilire la dotazione del personale di ruolo che deve essere ridotto almeno del 30%;

-    il secondo, che entro 90 giorni dal 1 gennaio 2015, tenuto conto del riordino delle funzioni previsto dalla legge 56, deve essere individuato il personale che rimane assegnato ai propri uffici e servizi ed il personale da assegnare a procedure di mobilità.

Poiché lo Stato, per quanto riguarda i servizi per l’impiego, e la Regione devono ancora assumere definitive decisioni in ordine al riordino delle proprie funzioni che potrebbero essere attribuite alla Città metropolitana, al momento non è possibile individuare, in termini sicuri, né il numero, né le competenze e l’attuale collocazione dei dipendenti della Provincia da porre in mobilità.

Voglio confermare con forza il mio impegno a governare la transizione verso la Città metropolitana garantendo che il relativo processo di riordino avvenga in base a piani di riassetto – organizzativo, economico e finanziario – che assicurino la messa in mobilità, per quanto possibile, di personale garantito dall’accesso al trattamento previdenziale o da corrispondente riallocazione presso altro datore di lavoro pubblico, sulla base di adeguate e democratiche forme di informazione e partecipazione, come previsto dalla legge. Sarà mia cura cercare di mantenere all’ente tutti i rimanenti dipendenti, motivandoli professionalmente e moralmente.

Avere alle spalle personale professionalmente preparato ed incentivato, piuttosto che mortificato da prospettive nichiliste, consentirà non solo di garantire un adeguato livello dei servizi corrispondenti alle attuali funzioni fondamentali, ma anche di rivendicare con forza le nuove strategiche funzioni che la legge Del Rio riconosce alle città metropolitane”.

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