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CAORLE, UN INCONTRO PER IL RILANCIO DELLA PESCA PROFESSIONALE E RICREATIVA

CAORLE, UN INCONTRO PER IL RILANCIO DELLA PESCA PROFESSIONALE E RICREATIVA

Un incontro tutto dedicato al rilancio della pesca, quello che si è svolto a Caorle dal titolo “Pescatori, maricoltori e ambienti marini protetti”, offerto dal Comune e dalla Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee).

Sono stati molti gli operatori del settore che hanno partecipato, soprattutto della Costa Veneziana. La nostra costa è stata infatti protagonista del convegno, organizzato con lo scopo di preparare un piano per il rilancio di quest’attività, in modo da favorire le interconnessioni tra la pesca professionale e quella ricreativa.

Favorire tutti e due i tipi di pesca preservando la sostenibilità dell’ambiente, questo l’obiettivo dell’analisi.

Il Ministero della Politiche agricole, alimentari e forestali, ha infatti deciso un piano che prevede una maggiore tutela della fascia costiera entro le tre miglia, come spiegato dal biologo Michele Pellizzato. Ripopolare i fondali, tutelare le Tegnùe, installare barriere naturali e artificiali, combattere la pesca illegale, formare delle oasi marine per la riproduzione dei pesci.

oasi marina, e rafforzando la collaborazione tra i pescatori sportivi e quelli professionali.

“Tanto più che questo contatto già esiste ed è costante – ha spiegato Gianrodolfo Ferrari, presidente Sfai, il Settore federale acque impianti della Fipsas – la collaborazione deve esserci e va anche estesa: tutti siedono allo stesso tavolo e la tutela dell’ambiente acquatico è interesse di tutti, ovviamente nel rispetto dei relativi ambiti. In Veneto ci sono già degli esempi interessanti che vanno in questa direzione, mi auguro che ciò possa continuare”.

“I produttori di mitili hanno infatti capito che in un momento particolare, nel quale la produzione viaggia a “mezza forza” – ha aggiunto Paolo Gentilomo, presidente provinciale della Fipsas e componente del comitato regionale – potevano ricavare un utile facendo accedere i pescatori sportivi nell’ambito dell’area di mitilicoltura, che rappresenta un sito attrattivo. In questo modo possono ottenere un utile perché l’ingresso avviene a pagamento ed essendo l’area ricca di pesce il pescatore sportivo ottiene una propria soddisfazione. Il passo successivo sarà quello di modificare il substrato del fondale, senza andare ad occupare spazi esterni, aumentando la pescosità e la riproduzione del pesce con una successiva dispersione in mare a vantaggio nuovamente dei pescatori professionali”.

“Dieci anni fa, grazie alla volontà del gruppo sommozzatori Caorle – ha concluso l’assessore alle Attività produttive del Comune, Francesco Gusso – è nata la nostra oasi marina che continuiamo a proteggere e a far conoscere. Il primo progetto è stato avviato nel 2005 con dei fondi europei e sempre dall’Unione Europea sono arrivati i fondi per un progetto turistico. Con la recente Legge regionale 15 abbiamo invece avviato un progetto di ripopolamento ittico. Prima di ottenere questi risultati abbiamo fatto dei test e lavorato con l’Università di Venezia e con quella di Padova. Siamo stati i primi a seguire questo filone: altri adesso stanno seguendo il nostro esempio”.

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