ARRIVATO IL PASSAGGIO DI CONSEGNE AL GIUDICE DI PACE; CAPOFILA DEL MANDAMENTO E’ SAN DONA’ Reviewed by on . Rating: 0

ARRIVATO IL PASSAGGIO DI CONSEGNE AL GIUDICE DI PACE; CAPOFILA DEL MANDAMENTO E’ SAN DONA’

ARRIVATO IL PASSAGGIO DI CONSEGNE AL GIUDICE DI PACE; CAPOFILA DEL MANDAMENTO E’ SAN DONA’

E’ finalmente arrivato il passaggio delle consegne del Giudice di Pace; da mesi non si sapeva se la questione sarebbe stata risolta, ma ora sembra tutto definitivo.

Sarà possibile quindi effettuare tutti i giorni, dal lunedì al venerdì tra le 8,30 e le 11,30, il deposito degli atti e le asseverazioni, invece che una volta a settimana come avvenuto finora. E il sindaco Andrea Cereser dedica il risultato alla memoria dell’avvocato Giorgio Pavan. «È andato a buon fine il primo salvataggio di un’importante istituzione operato da questa amministrazione – commenta il sindaco – Un risultato ottenuto grazie all’impegno della Camera degli avvocati di San Donà, del suo presidente Alberto Vigani e soprattutto del suo predecessore Giorgio Pavan. Ci teneva a questo presidio territoriale coerente con il concetto di giustizia di prossimità».

La nuova gestione degli atti amministrativi passa quindi dal Ministero direttamente nelle mani dei Comuni del mandamento: Ceggia, Eraclea, Fossalta, Jesolo, Musile, Noventa, Torre di Mosto, con capofila San Donà.
Al posto dei dipendenti ministeriali, le attività saranno svolte da tre dipendenti sandonatesi e da uno ministeriale al centralino.
«Ringrazio per la disponibilità il personale del comune di San Donà, già da qualche tempo in affiancamento a quello ministeriale – così l’assessore Valter Menazza – Ancora c’è da fare ma l’importante è avere portato a casa il risultato». Da stabilire la sede definitiva degli uffici. «Per ora si continua in viale Libertà – aggiunge Menazza – Le udienze si terranno ancora in Municipio nella Sala Consiliare, scelta che, al di là della sua provvisorietà, si è dimostrata un’esperienza positiva». Il contatto degli uffici resta:gdp.sandonadipiave@giustizia.it.

A livello nazionale solamente 297 uffici su 667 sono riusciti a trovare dei Comuni disposti a prendersene carico, arrivando, tra istanze accettate e rigettate, al mantenimento di appena 285 strutture.

 

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