CONTINUA LA GUERRA SULL’OSPEDALE UNICO. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LE DICHIARAZIONI DEI SINDACI BERTONCELLO E CERESER Reviewed by on . Rating: 0

CONTINUA LA GUERRA SULL’OSPEDALE UNICO. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LE DICHIARAZIONI DEI SINDACI BERTONCELLO E CERESER

CONTINUA LA GUERRA SULL’OSPEDALE UNICO. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LE DICHIARAZIONI DEI SINDACI BERTONCELLO E CERESER

SANITÀ – DICHIARAZIONI DEL SINDACO DI PORTOGRUARO

ANTONIO BERTONCELLO

«L’assemblea ha sancito le gravissime responsabilità e l’incapacità del Direttore Generale dell’ULSS 10 che durante tutto questo percorso non ha saputo e non ha voluto individuare le soluzioni, più idonee e possibili, per organizzare e riqualificare la sanità del Veneto Orientale. – non le manda a dire il Sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello – Ha voluto forzare i tempi verso l’ipotesi di un ospedale unico senza dare ai Sindaci alcuna certezza sulla fattibilità di questo progetto in relazione ai bisogni dei cittadini di tutta l’area.

Non ci ha detto, ad esempio, che rapporto ci sarà tra i servizi della ULSS 10 e quelli delle aziende sanitarie confinanti, anche fuori regione; oppure quale eventuale riqualificazione è prevista per le attuali strutture di San Donà, Portogruaro e Jesolo, quali servizi restano in loco e quali spazi verrebbero utilizzati per altri fini. Non ci è stato nemmeno risposto alla domanda più banale, cioè quale è il rapporto costi-benefici tra il modello su due poli e il polo unico, che equivale a dire se l’ospedale unico conviene davvero o meno.

Insomma, era evidente l’obiettivo di scaricare sui Comuni le gravi responsabilità sulla sanità che sono in capo alla Regione, ma il giochino non gli è riuscito. Come potremmo decidere con uno studio fatto con le mappe di Google? È vero non siamo qui a decidere di una gelateria e proprio per questo abbiamo bisogno di uno studio approfondito.

L’unica cosa che Bramezza deve fare ora è prendere atto del suo fallimento e rimettere nelle mani del Presidente Zaia il suo mandato. Ora la Regione Veneto ha davvero la possibilità di fare qualcosa per i cittadini di questo territorio. La Regione riveda subito le schede ospedaliere e pensi ad un modello organizzativo di rete su due poli, così come ha fatto in altre realtà del Veneto e che oggi sono la dimostrazione di una scelta efficace.

Di questa situazione – conclude il sindaco di Portogruaro – nessuno può dirsi, quindi, soddisfatto, anzi tutti siamo molto preoccupati. Ma se Bramezza crede di ricattare un intero territorio, paventando tagli e trasferimenti dei cittadini, si sbaglia di grosso. Cittadini e Istituzioni, insieme, il 19 ottobre alle ore 10 davanti all’ospedale di Portogruaro faranno sentire la loro voce.».

  

 

SANITÀ – DICHIARAZIONI DEL SINDACO DI SAN DONÀ DI PIAVE

ANDREA CERESER

«È inaccettabile che il direttore generale minacci l’applicazione delle schede definendole “un bagno di sangue”, tentando di ricattare i sindaci – così il sindaco di San Donà Andrea Cereser, che ha convocato già per domani sera una conferenza dei capigruppo sull’argomento – Vuol dire che egli stesso riconosce che le proposte di riorganizzazione decise dalla Giunta Regionale, e cioè spaccare l’ospedale con chirurgia a Portogruaro e medicina a San Donà, non sono sostenibili e penalizzerebbero ulteriormente il territorio».

«La verità è che i sindaci sono stati chiamati a decidere in maniera responsabile ma, attualmente, sono privi di sufficienti e adeguate informazioni, nemmeno se la Regione è disponibile a inserire l’ipotesi di spesa già nel prossimo bilancio di previsione o come cambierebbe l’efficienza dei servizi ospedalieri se il finanziamento dell’Ulss 10 venisse allineato alla media regionale – aggiunge Cereser – All’origine c’è proprio il diniego dell’Azienda Sanitaria, confermato anche ieri, a fornire risposte a questioni poste in maniera unitaria».

«Spetta al direttore generale, a questo punto, trovare una via d’uscita – conclude Cereser –  e se ritiene di non esserne capace, lasci il posto a qualcun altro».

 

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