VIAGGIO ROMANO PER SAN MICHELE E LATISANA. TAGLIAMENTO A RISCHIO IDRAULICO Reviewed by on . Rating: 0

VIAGGIO ROMANO PER SAN MICHELE E LATISANA. TAGLIAMENTO A RISCHIO IDRAULICO

VIAGGIO ROMANO PER SAN MICHELE E LATISANA. TAGLIAMENTO A RISCHIO IDRAULICO

“Struttura di Missione per il dissesto idrogeologico Italia Sicura” rappresenta l’occasione in cui avverrà l’incontro in Capitale coordinato dal capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile Prefetto Gabrielli e al quale parteciperanno i Sindaci dei Comuni di San Michele al Tagliamento e di Latisana.

Un viaggio, il loro, che risponde all’esigenza di mettere in campo tutte le attezioni sul fiume Tagliamento, e il suo rischio idraulico. La Struttura in questione, coordinata dal Dott. Erasmo D’Angelis ha preso atto di tutte le problematiche legate alla pericolosità idraulica di questo irruente fiume alpino descritte dai due amministratori, soprattutto dopo gli eventi di piena che, sempre più spesso, si manifestano senza che alcune opere a monte, ritenute da tutti indispensabili, vengano non solo realizzate ma addirittura messe in discussione se non proprio tolte dalla programmazione regionale, in questo caso friulana.

Il riferimento preciso riguarda le casse di espansione previste a monte della stretta di Pinzano che avrebbero avuto il compito di creare un invaso trattenendo novanta milioni di metri cubi d’acqua nel momento della massima ondata di piena per poi essere rilasciati  quando la portata d’acqua del fiume a valle veniva a diminuire assicurando così un transito all’altezza dei ponti ferroviario e stradale posti tra i due Comuni di San Michele e Latisana non superiore a 4.000 metri cubi al secondo, che è il flusso massimo di contenimento dei corpi arginali.

“Il Piano stralcio del fiume Tagliamento adottato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 28 agosto 2000″, commenta il Sindaco Codognotto “prevede due interventi che, nell’intenzione del legislatore, avrebbero dovuto essere realizzati in parallelo, ovvero, la costruzione delle casse di espansione a monte e la ricalibratura dello scolmatore Cavrato all’altezza di Cesarolo con il contestuale rinforzo dei corpi arginali a valle.
Ora, tutto questo non è avvenuto tranne che per alcuni lavori sui corpi arginali, insufficienti a contenere l’ondata di piena se questa si manifestasse con le caratteristiche di quella del 1966 lasciando così le popolazioni di San Michele e Latisana in preda a continue preoccupazioni. Ricordo che il fiume Tagliamento è un fiume pensile, ovvero fluisce ad altezze corrispondenti ai tetti delle case ed è, quindi, facilmente immaginabile cosa accadrebbe in caso di rottura degli argini. Tutti i tecnici delle varie commissioni istituitesi nel corso degli anni per studiare le soluzioni da assumere sono arrivati alla conclusione che per mettere in sicurezza le popolazioni a valle è assolutamente necessario laminare la piena a monte il che significa far transitare a valle una quantità d’acqua che non costituisca pericolo per la struttura degli argini.”

“Va aggiunto,” continua il Sindaco, “che, anche la previsione di far defluire 2500 metri cubi attraverso lo scolmatore Cavrato lasciandone 1500 lungo il fiume, va seriamente verificata perché potrebbe portare ad un grave pregiudizio a tutta l’area valliva di Bibione e Caorle, oltre che l’intera zona di Bibione Pineta, tenuto conto che la bocca di porto di Baseleghe è oggi in grado di far defluire poche centinaia di metri cubi d’acqua e non migliaia.”

A conclusione dell’incontro il Sindaco Codognotto ed il Vicesindaco Valvason hanno chiesto e ottenuto l’impegno del Coordinatore dott. D’Angelis di convocare a Roma anche le due Regioni, Veneto e Friuli Venezia Giulia, con i rispettivi tecnici per addivenire ad una concreta soluzione in tempi brevi.

Per info: Ufficio Turismo Comune di San Michele al Tagliamento – t. 0431 516 130.

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