VENETO, RICHIESTO IL SI ALL’INTRODUZIONE DELLA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE. Reviewed by on . Rating: 0

VENETO, RICHIESTO IL SI ALL’INTRODUZIONE DELLA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE.

VENETO, RICHIESTO IL SI ALL’INTRODUZIONE DELLA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE.

l tema è importante e merita attenzione. Le proposte di modifica alla legge elettorale regionale devono ancora approdare sul tavolo del Consiglio regionale ma la Commissione Pari opportunità del Veneto sente la necessità di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica l’urgenza del tema della rappresentanza di genere.
Sulla base della garanzia di una maggiore presenza femminile nelle istituzioni locali, il Veneto intende offrire ai cittadini veneti nuove opportunità di scelta e cioè che per l’elezione dei consiglieri regionali venga  introdotta la possibilità di due preferenze, dove oggi ne è prevista solo una, con l’obbligo di indicare candidati di sesso diverso qualora si scegliesse di esprimere il proprio voto per due persone.

Cose che già avvengono in altre  Regioni, come ad esempio in Toscana, mentre la Campania, che ha fatto da apripista, si è dotata di questo sistema già nel 2009.

La legge elettorale regionale in vigore per il Veneto vanta già l’obbligo della presenza femminile al 50% nelle liste elettorali provinciali, pena altrimenti l’inammissibilità della lista.

Ma per allinearsi maggiormente alla legge nazionale 23 novembre 2012, n. 215, che detta le “Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali”, si richiedono ora step ulteriori: l’introduzione della doppia preferenza di genere anche per le elezioni regionali.

“Il cammino verso la parità di genere appare ancora lungo”, afferma Daniela Rader, vicepresidente della Commissione regionale Pari opportunità ” e, a testimonianza di ciò, basta guardare ai numeri delle elette nelle
istituzioni che non si sono ancora dotate di leggi specifiche.

Bisogna agire a livello politico, sociale e culturale ma anche a un livello operativo, facendo fronte al ritardo con misure concrete. La politica deve colmare la sua distanza nei confronti della società: il mondo dell’impresa, del lavoro, della cultura e del sociale, offrono ogni giorno conferma di quanto sia strategico il ruolo della donna nel cambiamento della società”.

A fronte di questo il Vicepresidente dichiara che attualmente il Consiglio vanta la presenza di sole tre donne su circa sessanta componenti, numeri che da soli parlano.

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