MUSICA E ARTE NELLA REGIA DI UNA SERA: MORGAN E MEGAHERTZ ALLA GALLERIA ARTEMENTE Reviewed by on . Rating: 0

MUSICA E ARTE NELLA REGIA DI UNA SERA: MORGAN E MEGAHERTZ ALLA GALLERIA ARTEMENTE

MUSICA E ARTE NELLA REGIA DI UNA SERA: MORGAN E MEGAHERTZ ALLA GALLERIA ARTEMENTE

“In condizione di essere fuori dal tempo” ha cantato Morgan in una delle sue
canzoni.
Ed e’ stato cosi anche nella realtà per gli spettatori, perchè durante l’esibizione tutti si sono fermati.

E’ successo sabato 30 agosto dalle 21.30, nella bella cornice di Piazza Drago dove il connubio tra arte e musica si è avverato. Tantissima la gente accorsa, e per l’amministrazione comunale, il Sindaco Valerio Zoggia e l’Assessore alla Cultura Ennio Valiante che prima del concerto di Morgan sul palco hanno evidenziato come eventi del genere hanno la capacità di arricchire ancora di più la città ringraziando l’organizzatore, l’artista Gabriele Salvatore.

Morgan e il suo alter ego, Megahertz, al secolo Daniele Dupuis, sul palco hanno creato un’atmosfera entro cui tutto abita, tutto mantiene potenza e valore di simbolo, emozione, fascino, studio in un sodalizio musicale che, iniziato nel 2003, continua ad essere vitale ed entusiasmante.

Cuore della serata l’omaggio del quadro dal titolo “L’assenzio”, omonimo del brano che Morgan presentò a Sanremo nel 2001 con i Bluvertigo.

A presentare l’avvenimento Jacopo Abis, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia e curatore della galleria Artemente e delle opere di Gabriele Salvatore che usa le tele come se fossero fotografie di emozioni.

Attraverso la dicotomia tra geometria e materia, per usare le stesse parole di Abis,  ci sono dei quadri che sono elementi di passaggio, e altro non sono che dimensioni interiori dell’essere di Gabriele, e il tutto lo ridimensiona in una frase simbolo: “E’ inutile parlare dei sentimenti di un artista perchè è l’elemento pittorico che li racconta”.

Tra le sue opere L’Assenzio, l’opera che Gabriele Salvatore ha donato a Morgan, dove il rosso predomina, e dove il suo spettatore si trova avviluppato in un’immagine da una parte geometrica e dall’altra materica: ”Sto bene, sto male, decidi tu vedi dove stai meglio, dove la dimensione ti porta da qualche parte” e proprio come le parole della canzone lascia a chi lo guarda in che dimensione stare, in quale realtà ritrovarsi.

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