15 SETTEMBRE 1919, UN RICORDO DI FAUSTO COPPI

In questi giorni la macchina organizzativa che muove il grande evento del Giro d’Italia sta accendendo i riflettori sulla località di Jesolo come possibile tappa per l’edizione 2015. La notizia non è ancora ufficiale ma l’impalcatura dell’evento sembra delinearsi tra la soddisfazione dell’amministrazione comunale, il Sindaco Zoggia in primis, che si vede onorato di ospitare la gara più importante del settore per la seconda volta dopo l’edizione 2009.

Per una curiosa coincidenza, mentre si parla di ciclismo dell’oggi, il ciclismo del passato proprio ieri, il 15 settembre, vedeva nascere un grandissimo ed amatissimo campione.
“Per un corridore il momento più esaltante non è quando si taglia il traguardo da vincitori. E’ invece quello della decisione, di quando si decide di scattare, di quando si decide di andare avanti e continuare anche se il traguardo è lontano”.  Queste parole sono di Angelo Fausto Coppi, che nasceva il 15 settembre 1909 a Castellania e moriva a Tortona il 2 gennaio 1960. L’anniversario, importantissimo, non è scappato ai più ricordando “il Campionissimo” o “l’Airone”, per parlare di due dei più conosciuti soprannomi del corridore più famoso e vincente dell’epoca d’oro del ciclismo.
Professionista dal 1939 al 1959, il suo ricordo, mentre si parla del Giro d’Italia non si puo non menzionarlo, in quanto vinse in questa importante gara per ben cinque volte, 1940, 1947, 1949, 1952 e 1953, un record, e due volte il Tour de France, nel 1949 e nel 1952, diventando anche il primo ciclista a conquistare le due corse nello stesso anno. Le sue imprese e le tragiche circostanze della morte ne hanno fatto un’icona della storia sportiva italiana, e a esattamente novantacinque anni dalla sua nascita, ieri, 15 settembre e parlando di Giro d’Italia non si poteva non parlare di lui, titolare di popolarità e fama immutate ma soprattutto meritate.