TASSA DI SOGGIORNO: Gli operatori Turistici di Caorle fanno ricorso al Tar
Tassa di soggiorno: a 5 giorni dall’introduzione le cose a Caorle si fanno interessanti. Lo avevano detto sin dagli inizia, si da quando, quel 29 novembre del 2012 il consiglio comunale approvò l’introduzione dell’imposta a partire dal 1° maggio 2013: «Gli operatori turistici faranno di tutto perché la tassa non venga applicata a Caorle» furono le parole del presidente dell’associazione albergatori, Gianpiero Zanolin, ed ora sono sulla strada giusta perché questa speranza si concretizzi.
Lunedì 22 aprile, l’associazione albergatori di Caorle ha presentato al Tar del Veneto un ricorso contro la tassa di soggiorno, ricorso che è riuscito a prorogare di oltre venti giorni l’ufficializzazione dell’introduzione. Tutto fermo, dunque, almeno per Caorle, dove gli operatori, già di per sé contrari sin dall’inizio, hanno trovato un ulteriore motivo per opporsi quando, durante le tre giornate informative organizzato dalla società Abaco che gestirà il gettito, le modalità di riscossione e controllo si sono rivelate essere poco eque, per alcuni versi complicate e sicuramente impegnative, soprattutto per le agenzie immobiliari e i proprietari di appartamenti.
Mentre per le amministrazioni comunali dell’alto Adriatico, l’unica soluzione per risollevare il turismo è rappresentata da questa amara tassa da far pagare a chi alloggia nelle strutture alberghiere ed extra alberghiere, gli imprenditori sono sempre più convinti del contrario forti del fatto che, le prenotazioni, per quest’anno, mostrano percentuali negative a doppia cifra, rispetto agli anni scorsi.
Gemma Canzoneri